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Che cos’è Authentico?

Authentico, l’app gratuita che aiuta i consumatori di tutto il mondo a riconoscere i veri prodotti enogastronomici Made in Italy e a segnalare i fake. Authentico è partner del Roof, l’esclusivo ristorante di Casa Sanremo riservato agli artisti, giornalisti e sponsor. Gli ospiti del Roof, grazie all’app Authentico, potranno scoprire la provenienza delle eccellenze agroalimentari utilizzate dagli chef nei menù preparati per loro. Potranno conoscere i nomi dei produttori, identificare il territorio d’origine e leggere le storie degli uomini che con passione hanno fornito le loro eccellenze.”

Ti sei accorto della novità di quest’anno al Roof di Casa Sanremo?

Di fatto Casa Sanremo è stata l’occasione per annunciare la nuova funzionalità di Authentico: certificare la materia prima utilizzata nelle ricette dei ristoranti e delle pizzerie per la prima volta ci rivolgiamo anche ai ristoranti italiani. Quante volte abbiamo letto nel menu di un ristorante che alcuni piatti sono stati realizzati con prodotti di eccellenza DOP & IGP!

Chi assicura al consumatore che ciò è vero? Authentico nasce da un’esigenza?

Ebbene sì,l’idea di creare una startup che aiutasse i consumatori a non frasi fregare dal cibo italiano tarocco è venuta nel 2014 a uno dei co-founder, Pino Coletti, rimasto colpito, durante i suoi numerosi viaggi all’estero, dall’enorme quantità di cibo spacciato per Made in Italy: ristoranti pseudo-italiani o almeno spacciati per tali, imitazioni delle nostre eccellenze, come il Parmesan, e addirittura ricette italiane completamente inventate, come la chicken parmigiana, gli spaghetti con le meatball, e il celebre sugo Alfredo.

Analizzando i dati di questo mercato, l’ing. Coletti aveva scoperto che 2 prodotti italiani su 3 venduti all’estero sono da considerarsi delle imitazioni.

Siccome i problemi sono la miglior sfida per gli innovatori,Pino Coletti, avendo già una consolidata carriera nelle più grandi multinazionali dell’hi-tech, comprese IBM & Apple, rientrato in Italia ha messo insieme una squadra di professionisti del settore, con l’obiettivo di unire le rispettive competenze per il fine ultimo di contrastare il problema dell’imitazione di prodotti agroalimentari italiani all’estero (ItalianSounding).

I numerosi tentativi di combattere le imitazioni delle nostre eccellenze agroalimentari hanno prodotto dei risultati modesti, i consumatori oggi sono poco recettivi alla promozione istituzionale o governativa che viene forse percepita come un tentativo di condizionamento pubblicitario. 

Authentico ha scelto un approccio innovativo al contrasto del fenomeno dell’italian sounding, una soluzione che parte dal basso, ovvero da coloro che amano il cibo italiano e fanno le scelte di acquisto. Authentico coinvolge i consumatori per farli sentire parte attiva di questa “battaglia”. Comunica, attraverso il cibo, le aziende e gli uomini che lo producono, il territorio, la cultura enogastronomica italiana, le ricette tradizionali nonché i veri ristoranti italiani all’estero che usano prodotti originali.

Il progetto, partito nel 2014, ha richiesto oltre 3 anni di studio per conoscere e documentare i vari tentativi di imitazione dei prodotti italiani e per comprendere le complesse dinamiche del mondo della produzione e della distribuzione moderna. La Società è nata a gennaio 2017 e ha rilasciato l’applicazione sugli store IOS & ANDROID a settembre 2017. 

Authentico aiuta i consumatori di tutto il mondo a riconoscere i veri prodotti enogastronomici Made in Italy attraverso un’applicazione (app) gratuita per smartphone, in modo semplice ed immediato. L’app consente di sapere velocemente se il prodotto è da considerarsi Italiano al 100% e inoltre consente di segnalare i prodotti fake facendo una foto geo-localizzata che viene inviata direttamente ai produttori e ai consorzi di tutela. Non solo, consente anche di cercare i veri ristoranti italiani all’estero e di conoscere tutto delle eccellenze italiane, comprese le ricette originali per cucinarli.

La missione di Authentico è duplice: da un lato svolge una funzione sociale di tutela dei consumatori che sono ingannati da alcuni produttori, soprattutto esteri, e che hanno diritto alla trasparenza. L’app non contiene pubblicità ed è completamente gratuita per il consumatore. 

Il secondo aspetto è che supportale aziende italiane del settore agroalimentare nel vendere di più all’estero, a tutelare, diffondere e valorizzare i loro prodotti, a identificare con precisione il loro target e a instaurare un dialogo grazie ad una serie di sistemi innovativi. Fornisce un sistema di supporto decisionale che possa accompagnarle nella scelta degli investimenti all’estero sui mercati a maggior potenziale; il tutto senza però complicare i processi di confezionamento, senza costringere ad adottare nuovi codici, nuove etichette o modificare il packaging.

Authentico è una soluzione innovativa, diversa dalle altre, in primis perché coinvolge i consumatori, grazie alla potenza del crowdsourcing e perché non introduce elementi di discontinuità per i produttori che non amano cambiare i loro processi o le loro etichette, essendo tra l’altro già costretti a farlo per via delle normative sulle etichette; secondariamente perché è stata la prima app dov’è avvenuta una convergenza tra cibo, ricette e ristoranti.

Due sono le convinzioni dei founder di Authentico:

  • la divulgazione, l’informazione trasparente e la comunicazione sono le vere chiavi per combattere le imitazioni e le contraffazioni
  • i consumatori con le loro scelte di acquisto quotidiano possono cambiare il mondo e costringere le multinazionali del food a modificare la strategia (si veda come esempio il caso dell’Olio di Palma e degli alimenti free from)

Anche tu sei Anthentico?

Scopri come funziona Authentico!
https://www.youtube.com/watch?v=38yy2lSS5_Y&t=1s

Sito web di Authentico
http://www.authentico-ita.com/

Link per scaricare gratuitamente l’app da Apple Store / IOS iPhone
https://itunes.apple.com/it/app/authentico-i-love-italian-food/id1266418881

Link per scaricare gratuitamente l’app da Google Play / sistemi Android
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.authentico

a cura di Vincenzo Russolillo




Il GlutenFree di Nastieat

Una sera per caso due amici, Peppe, meglio conosciuto come PeppeFoodie, ed Elena, mi chiamano dicendomi “fai presto raggiungici c’è una sorpresa per te”.

Erano al NastiEat a Nocera Inferiore, un locale che propone tante sorprese senza glutine, dagli sfizi fritti alla birra al mega panino glutenfree.  Panini che non sono produzione propria ma prodotti dal Mondo Senza Glutine, che usa la farina di frumento deglutinata, miscelata a farina di teff, mais e lenticchie, una farina che abbiamo studiato noi insieme all’azienda che la fornisce, dopo tanti studi, è l’unico mix che si avvicina al glutinoso.

Dalle vacche dei bisnonni al fior di latte che ogni giorno fresco uso sulle mie pizze…alla fine un collegamento nella vita c’è sempre. Tutto porta a qualcosa, o è quel qualcosa che porta a te”.

Ecco cosa mi hanno detto da NastiEat a Nocera, una famiglia che è una garanzia da generazioni, circa mezzo secolo, per il bar, noto in tutto l’Agro.

Con il tempo la passione per la cucina, e l’amore per il cibo, li ha spinti ad intraprendere una nuova sfida: affermarsi nel mondo della pizza e associare il proprio nome non solo al mondo del bar ma anche della ristorazione.

Molto attenti anche alle politiche occupazionali, tutto il mio staff, è formato da ragazzi giovani con un’età media di 23 anni. Ogni giorno vengono selezionati prodotti di alta qualità per offrire sempre il massimo ai clienti, vengono curati nei minimi farina, pomodoro, olio e fior di latte, gli ingredienti base per una buona pizza.

a cura di Vincenzo Russolillo




Non è il pane che fa ingrassare, anzi…

Grande Impero si pone una sfida ardua con la nuova campagna di comunicazione che punta il dito verso il luogo comune che pone il pane come nemico della linea.

“Assolutamente falso – sostiene Antonella Rizzato CEO di Grande Impero – la dieta mediterranea, universalmente riconosciuta come la più salutare, prevede l’apporto di carboidrati insieme ai grassi e alle proteine. Attenzione però non tutto il pane è uguale. Bisogna scegliere un pane fatto di farine italiane con grano nobile. I grani importati dall’estero sono pieni di glutine che oltre a gonfiare non sono digeribili facilmente”.

Dallo studio comparativo condotto dall’azienda si evidenzia quanto i surrogati del pane come i grissini, i crackers, le fette biscottate siano più caloriche e più grasse di una fetta di pane che oltre ad essere buona da senso di sazietà e soddisfazione. Le 263 kcal di una fetta di pane vincono il confronto contro i 410 kcal di una fetta biscottata o i 420 kcal di un solo grissino industriale.

“Purtroppo il marketing delle multinazionali ha avuto la meglio in questi anni, ma oggi il consumatore è più attento a leggere le etichette e a ricercare cibi più genuini” prosegue la Rizzato “Da migliaia di anni il pane è fatto di acqua, farina, pasta madre e talvolta sale. Se c’è anche solo un ingrediente in più non è pane. Ridiamo dignità al nostro migliore alleato a tavola e cerchiamo di capire cosa davvero sbilancia una sana alimentazione, cerchiamo insomma un colpevole reale perché è il momento di riconoscere la piena innocenza al pane”.

COMPANY PROFILE: Grande Impero nasce dalla visione di un commercio che ha alle basi l’etica e la qualità, due concetti che, messi in pratica ogni giorno, conducono al successo. Pane ufficiale di grandi eventi nazionali, è un prodotto che coniuga il rispetto della tradizione con approfondite ricerche sulle esigenze della clientela e voglia di fare impresa in modo diverso, creando una nuova logica imprenditoriale ispirata a valori comuni, che persegue come obiettivo primario il benessere delle persone.

Per info e contatti
| T 06 363 08 261 | e. segreteria@grandeimpero.com | w. www.grandeimpero.com

a cura di Vincenzo Russolillo




Il Gluten Free di Gigia

o avuto il piacere di conoscere Anna Maria Marconi da tutti conosciuta come “Gigia” al Campionato Nazionale della Pizza Doc e subito c’è stata una forte empatia, entrambe unite da un unico denominatore: la celiachia. Eravamo insieme come giudici di gara nella sezione senza glutine, dove tra un assaggio ed un altro è nata una forte stima che poi si è tramutata in amicizia.

Quest’anno sono stata a Frosinone al Nashville Pinsa e Pizza organizzato appunto da Gigia e Abramo, due forze della natura.

Gigia e Abramo sono una coppia nella vita e nel lavoro, sempre alla ricerca delle innovazioni, delle novità, delle ricette particolari, abbinamenti di ingredienti particolari.

Abramo nel 2016 vuole acquistare un truck per portare la sua pizza in strada, nei quartieri di Roma e dopo tante ricerche a luglio ne prende uno con all’interno un forno a legna con mattoni refrattari che lui alimenta a gas per motivi di spazio, un componente non comune sui truck. Fa tutti i lavori all’interno per non lasciare nulla al caso: lascia il forno, leva kebab e piastra e aggiunge una macchina per cuocere gli arrosticini di pecora da vero abruzzese qual è!

Giorno dopo giorno cresce il desiderio di affiancare al Nashville on the road (nome dato dal locale che hanno a Roma il Nashville appunto) un altro truck che possa andare incontro a tutte le persone intolleranti al glutine.

Ad agosto del 2017 acquistano un secondo truck il Gigia on the road che fa esclusivamente cibo senza glutine.

Io sono celiaca e l’ho scoperto da 6 anni; essere celiaca non è nulla di grave, noi mangiamo tutto con lo stesso gusto ma se cucinato bene e da chi è informato; purtroppo è qui che nasce il problema, quando si viaggia o si va a cena fuori non sempre è facile trovare informazione e sicurezza; ovviamente questa condizione di pericolo aumenta o è totale quando si va alle fiere, sagre o semplici eventi in piazza, dove il celiaco è molto limitato e nella maggior parte delle volte non trova cibo. Gigia on the road nasce da questa esigenza che viviamo io e Abramo, perché io non mangio ma alla fine non mangia nemmeno lui per solidarietà”, mi ha confessato Gigia.

 

Con il secondo truck inizia il vero e proprio progetto streetfood, girare l’Italia con entrambi i truck e dare quindi a tutti, celiaci, intolleranti al lattosio, vegetariani e vegani, la possibilità di poter mangiare ovunque una pizza, un panino, un toast o un dolce.

Mi dice ancora Gigia: “In questi primi mesi abbiamo visto occhi stupiti nel leggere su di un truck senza glutine, famiglie che vengono e mangiano un po’ nel Nashville e un po’ nel Gigia, una volta un ragazzo di 38 anni ci ha detto che l’abbiamo riportato indietro ai suoi 17 anni quando prima di sapere di essere celiaco usciva con gli amici per andare a mangiare un panino”.

Gigia e Abramo credono al 1000% al loro progetto streetfood e i riscontri sono enormi, infatti ad ottobre 2017 entrano a far parte del Progetto AFC Alimentazione Fuori Casa dell’AIC Associazione Italiana Celiachiae quindi inseriti tra l’elenco degli esercizi informati come postazione mobile; e quindi tutti i clienti di Gigia e Abramo potranno seguire tutti gli spostamenti dei due sulle pagine Facebook e sull’app dell’AIC.

Molti sono anche i riconoscimenti ottenuti da Gigia come il primo posto nella categoria pizza senza glutine nel 2016 all’EuropeanGluten Free al Rimini Expò, dove ha ricevuto anche il primo posto Premio Speciale Beretta.

a cura di Vincenzo Russolillo




Il GlutenFree di Lucignolo BellaPizza

Lucignolo BellaPizza lo trovi a Napoli in piazza Nazionale e a Salerno sul lungomare in via Trieste. Entrambi le sedi hanno un occhio molto attento al senza glutine, infatti dispongono di un ampio spazio per le pizze gluten free. Ad occuparsi della pizza celiaca c’è Raffaele, un pizzaiolo bravo e rassicurante, con cura e dedizione sceglie le materie destinate alle pizze gluten free.

Due generazioni e una passione comune: la buona cucina. Lucignolo BellaPizza è questo, è tradizione. Tutto ebbe inizio nel 1960 quando nonna Giuseppina nel suo negozio nel centro di Napoli preparava pizze fritte per i suoi affezionati clienti. A osservala fin da piccolo c’era Giuseppe Celio, suo nipote, che dopo aver fatto tesoro dei suoi insegnamenti, nel 1997 aprì una pizzeria tutta sua. Oggi quella pizzeria è cresciuta con Pino che, sostenuto dalla sua famiglia, ne ha fatto il luogo ideale per provare i sapori autentici della cucina mediterranea. Oltre alla pizza, infatti, da Lucignolo BellaPizza è possibile assaporare i gustosi piatti preparati da Carmela e Alfonso, mamma e fratello di Pino. Chef premiati nel 2017 con il prestigioso riconoscimento “Disceples D’auguste Escoffier“.

Ho avuto il piacere di mangiare la pizza, ovviamente senza glutine, di Lucignolo BellaPizza a Napoli e posso garantire l’ottima qualità del l’impasto e l’abbondanza dei prodotti. Una pizza buona fragrante soprattutto grande dato che sempre più spesso le pizze per i celiaci sono sempre piccole.

Spesso, invece, ordino la pizza da Lucignolo BellaPizza a Salerno dato che è la pizzeria preferita del porto commerciale di Salerno.

Suggerisco a tutti coloro che amano vivere gluten free e non di di assaggiare il caffè di Lucignolo…ha un tocco in più…provate per credere.

Lucignolo BellaPizza a breve ci stupirà con la sua prossima apertura interamente senza glutine, ebbene sì adiacente alla già avviata attività a Napoli, la famiglia Celio, inaugurerà un locale interamente dedicato al mondo senza glutine.

Sempre attenti alle intolleranze stavolta catturano il mondo dei celiaci aprendo uno spazio interamente dedicato a noi celiaci.

a cura di Vincenzo Russolillo




Il GlutenFree di Angioletto Tramontano

“AMO VIVERE GLUTEN FREE”

secondo appuntamento con la mia rubrica su Napuleblog.it dove vi presenterò ricetteprodotti nuovi e soprattutto luoghi e persone che rappresentano l’eccellenza senza glutine.

Il mio slogan è Amo vivere glutenfree dato che sono celiaca anche io.

Oggi ho deciso di spostarmi verso le mie zone, Nocera, e parlarvi di Angioletto Tramontano e della sua pizzeria ‘O Sarracin.

Possiamo dire che la sua è l’unica pizzeria a Nocera con un’impronta napoletana e che nel suo menù ha dato molto spazio al senza glutine, non solo per quanto riguarda le pizze ma anche per gli sfizi e i dolci, inoltre molto importante da sottolineare che il senza glutine di Tramontano non ha variazioni di prezzo e soprattutto di qualità di prodotto!

Sono stata presa per la gola dal suo crocchè gourmet con fonduta di quattro formaggi di mozzarella di bufala, grana padano, gorgonzola e fondina, pistacchi di Bronte, presentato su un letto di pistacchi di Bronte e fonduta.

E amo concludere con gli immancabili scazzuoppoli rigorosamente fatti in casa, in pratica una pasta fritta lievitata 24 ore con crema alla nocciola o al pistacchio e zucchero a velo. Da provare anche gli scazzuoppoli di montagna con crema ai frutti di bosco e zucchero a velo.

Angioletto Tramontano inizia sin da ragazzino a giocare con la farina ma il suo primo esordio avviene con il suo maestro Gerardo Giordano del ristorante Antico Borgo, al quale poi dedica una pizza messa nel suo menù e che molte soddisfazioni sta dando al pizzaiolo.

Nel 2007 decide di avviarsi verso la carriera imprenditoriale, aprendo la sua prima pizzeria d’asporto ‘O Sarracin, tramite cui porta per la prima volta la tipica pizza napoletana a Nocera Inferiore ottenendo un grandissimo successo. Continua a partecipare a campionati ed eventi, soprattutto in veste di organizzatore e giudice, come al Campionato Mondiale del Pizzaiuolo, organizzato dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletanisul Lungomare Caracciolo, in occasione del Napoli Pizza Village.

Sempre sensibile alle esigenze della propria clientela, ad inizio 2017 intraprende un nuovo percorso lavorativo, volto a consolidare il marchio ‘O Sarracin. Viene così messo in cantiere il trasferimento verso una nuova struttura, sempre a Nocera Inferiore, terra nativa e di grande ispirazione; con l’occasione, vengono introdotte nuove tipologie di impasto, tramite cui viene data la possibilità di godere della pizza de ‘O Sarracina tutti, ed è proprio da questo momento che nel suo menù da una notevole importanza al senza glutine. Lo slogan del suo locale possiede è “Qui c’è un segreto che nessuno ha“, segreti nato a Las Vegas al Campionato del Mondo dove insieme a Vincenzo Capuano si instaurò quest’alchimia fatta di segreti, impasti e magia. Un’ultima cosa, la pizzeria di Tramontano è l’unica ad avere un’area visibile refrigerata per l’impasto.

Inoltre quest’anno Angioletto Tramontano e la sua pizzeria saranno presenti al Giffoni Film Festival dove per la prima volta è stata inserita una pizzeria…!!!

a cura di Vincenzo Russolillo




La Pizza GlutenFree di Gennaro Russo

“AMO VIVERE GLUTEN FREE”

Il mio intento non è la celiachia in quanto patologia bensì consigliare i posti migliori dove poter trovare un ottimo gluten free. Infatti voglio rassicurare che per le info tecniche c’è l’Aic, Associazione Italiana Celiaci, dunque il mio obiettivo è solo di trasmettere consigli e suggerimenti come una buona influencer.

Nella mia rubrica saranno presenti ricetteprodotti nuovi e soprattutto luoghi e persone che rappresentano l’eccellenza senza glutine.

Il mio slogan è Amo vivere glutenfree dato che sono celiaca anche io.

Come primo articolo della mia rubrica Amo Vivere GlutenFree ho deciso di parlarvi di una delle mie pizze preferite quella di Gennaro Russo della pizzeria Dal Presidente.

La sua pizza gluten free cerca di rispettare il più possibile la classica napoletana a ruota di carretto conmozzarella di bufala, salame piccante e piennolo giallo del Vesuvio, 12 ore di lievitazione e al 70% di idratazione, fatta con farina Caputo, un misto di riso e mais.

Gennaro Russo fin da piccolo è stato “vicino al forno”, la nonna Maria aveva una pizzeria e friggitoria nel Porto di Napoli dove ha iniziato a lavorare con lei.
Poi per un periodo si è dedicato ad altro, ma all’età di 29 anni il richiamo è stato forte ed ha iniziato a lavorare nella famosa pizzeria Dal Presidente, dove pian piano è diventato capo pizzaiolo, ruolo che ricopre ancora oggi. Nel 2016 ha vinto il premio Miglior Pizzaiolo della Campania organizzato dal quotidiano Il Roma. Il 2016 è un anno importantissimo per il pizzaiolo, infatti nello stesso anno è arrivato terzo al Campionato del MondoLas Vegas.

La pizza senza glutine è entrata nel menù della pizzeria quasi tre anni fa per la richiesta sempre più crescente del gluten free e così Gennaro ha iniziato a seguire corsi e a specializzarsi anche nel senza glutine, cercando però di proporre sempre una pizza napoletana più tradizionale possibile, che l’ha portato a partecipare al Campionato Mondiale a Las Vegas dove si è classificato nella top ten al sesto posto.

Ecco per tutto questo ogni volta che mi trovo a Napoli a via Tribunali, al centro storico, non posso non andare da Gennaro e provare la sua buonissima pizza!

a cura di Vincenzo Russolillo




Namasté

Stamattina non mi può certo fermare una manciata di Km per soddisfare una voglia irrefrenabile di mare e sole e allora pronti partenza e via, verso la meta suggeritami dai miei sensi, inseguendo profumi e ricordi indelebili… la nostra meta di oggi è: TORRE CANNE (BR).

La Puglia è da sempre una terra affine alla mia personalità, selvaggia e libera, piena di colori e profumi e soprattutto circondata da sapori, mare, terra, buon cibo innaffiato da ottimi… qui a differenza d’altrove il mio primo pensiero del mattino non è certo il caffè, in luoghi così vicini a Dio Nettuno, tutto sa di mare e allora che mare sia. Sono in auto con la radio a palla mentre canto a squarciagola le note del mio amato Pino Daniele e godo del panorama che mi offre questa terra tanto generosa, i campi in fiore, il cielo blu dipinto di blu, le eliche degli impianti eolici distribuiti un po’ su tutto il territorio e poi finalmente il mare che accarezza le sue sponde antiche, piene di cultura e storia ma allo stesso tempo giovani e vivaci, allegre e spumeggianti.

Ed eccoci arrivati a Bari: Quando si decide di fare un viaggio in Puglia, non si possono perdere le bellezze di Bari, la Basilica di San Nicola, il Teatro Petruzzelli, la Pinacoteca Metropolitana, La Cattedrale di San Sabino, spostandosi poi dalla città verso l’entroterra, in circa 16 km si è a Modugno, altra splendida cittadina che ricordo sempre bene anche per i suoi ottimi cibi e, come in tutta la regione, per il buon vino.

Si riparte, direzione Polignano a Mare per poi proseguire per la bella Monopoli, dove il mio unico pensiero è il mare e i suoi frutti… e allora ci fermiamo presso il LIDO BIANCO per un piccolo spuntino di crudi di Mare, ricordando pero’ momenti passati e pranzi consumati in riva al mare, di sicuro godendo di un buon piatto di linguine con i ricci o un bel piatto di paccheri pistacchi e pescatrice.

Finito lo spuntino veloce non può mancare una manciata di minuti ad ammirare il mare, posizione yoga “SURYA NAMASKARA” di saluto al sole e ricarica in corso… Ora si che si può proseguire per la meta finale.
Il nome della località TORRE CANNE viene dal faro eretto vicino alla baia sabbiosa ove è sorto un borgo di pescatori, d’estate letteralmente preso d’assalto dai vacanzieri e dai villeggianti, provenienti sia da Fasano, sia dalle cittadine del circondario. Inoltre, grazie ai suoi numerosi alberghi e hotel attira turisti da ogni parte d’Italia e non solo.
Arrivati proprio al Faro, sul lungomare di Torre Canne, tra ristoranti e bar alla moda, la cosa più affascinante di questa terra resta sempre il chiosco “La Baia” dove si può godere della succulenza delle succulenze per eccellenza:

“IL PANINO CON IL POLIPO”!!!

E’ strano a dirsi ma a volte basta davvero poco per essere felici, a me capita spesso, godendo l’essenza dei luoghi che visito, vivendo il quotidiano, passeggiando in riva al mare di prima mattina. Quando intorno è ancora tutto deserto, è davvero il momento in assoluto che preferisco forse perché solo il silenzio può accogliere tutto il caos che invece vive in me. Spesso preferisco viaggiare in bassa stagione quando non c’è folla e si può godere in pieno delle bellezze dei luoghi che visito, tutto sembra essere migliore, anche il colore del cielo e del mare, ma anche i sapori sono enfatizzati proprio dalla pace e la calma che rende tutto più divino. La mia bella giornata pugliese tende al termine, ma prima di ritornare a casa non può certo mancare una piccola sosta ad Alberobello per ammirare i suoi Trulli.
Una passeggiata tra i vicoli colorati mi riporta alla mia dimensione d’esistenza preferita, in ambienti fiabeschi fatti di folletti e fatine dei boschi; casine piccine con finestre colorate, colori pastello che con la loro semplicità illuminano tutto l’insieme rendendo il tutto davvero magico ed indimenticabile. L’ora del tramonto però si avvicina e come il sole che si ritira tra le onde del mare, anche io ritorno alla mia realtà quotidiana… anche per oggi ho avuto la mia bella dose di poesia.

a cura di Vincenzo Russolillo




Saziarsi con gli occhi

Food Porn

Il termine sembra essere stato coniato dalla scrittrice femminista Rosalind Coward nel suo libro Female Desire. La presentazione di un piatto bello a vedersi è un atto di servitù: è un modo per esprimere affetto attraverso un dono… L’attenzione dedicata alla preparazione del cibo, il modo in cui esso viene presentato sono simbolo di una partecipazione e di un coinvolgimento del proprio “sé” nel servire gli altri.

Il Food Porn sostiene esattamente questo: l’immagine che cerchiamo di creare attraverso la preparazione di una pietanza, il modo in cui lo prepariamo, l’atto di fotografarlo, sono legati strettamente al piacere ed al proprio compiacimento.
In particolare, fotografare il cibo oggi è diventato una delle consuetudini più comuni per le generazioni più giovani. Uno studio di YPulse mostra che il 63% delle persone tra i 13 e i 32 anni ha pubblicato almeno una foto di una pietanza sui social network; inoltre, il 57% delle persone della stessa fascia di età ha pubblicato informazioni su una pietanza che stavano mangiando in quel momento. Come si può facilmente constatare, da queste percentuali, il cibo e i social media oggi hanno una connessione molto forte e insieme contribuiscono a fare tendenza e a dettare le leggi di un mercato sempre più dipendente da questi fenomeni.

Il desiderio di cibo ha infatti inondato la Rete, con effetti significativi sui siti di social media che offrono la possibilità di esporre foto come Instagram, Flickr, Snapchat, Facebook e Twitter. Il cibo, oggi, deve essere rappresentato in maniera attraente e, allo stesso tempo, ci si deve mostrare preparati su aspetti culturali, calorie, presentazione, preparazione, gusto, e su qualsiasi altra cosa che aggiunge autenticità a ciò che si sta presentando. Sulla stessa lunghezza d’onda, le televisioni, dove le trasmissioni sul cibo inondano i palinsesti a qualsiasi ora della giornata, contribuiscono massicciamente ad una sovraesposizione di informazioni ed immagini relative al cibo.
Anche nella letteratura contemporanea e nel cinema, il cibo è costantemente legato alla sessualità. Oggi c’è una connessione sempre più evidente tra gli atti fisici di mangiare e di fare sesso nella nostra cultura. Nel suo libro “Food: The KeyConcepts“, Warren Belasco svela questa particolare risonanza tra la cucina e la camera da letto nel vocabolario moderno, assimilando sempre più spesso il cibo ad un oggetto del desiderio.

Qual è l’effetto pornografico su di noi?

La risposta è in una costante altalena tra “abbuffate” , ricerca di prelibatezze di ogni tipo e diete rigide per recuperare la forma fisica. Se la pasticceria, lo zucchero, il grasso, la carne e il sale sono così strettamente legati alle esperienze più intime e piacevoli della vita, come si può farne a meno?

a cura di Vincenzo Russolillo




Dispensa Italiana per il Premio Tenco 2022

Si chiude un’edizione da ricordare per la presenza di artisti, addetti ai lavori e appassionati in città. Il Tenco 2022 ha portato a Sanremo più di 800 persone in tre giorni: sul palco spazio alla musica d’autore e alle Targhe Tenco. Apertura con Achille Lauro, che ha dato il via alla prima delle tre serate duettando con Morgan sulle note di “Lontano lontano”.

Al Teatro Ariston di Sanremo, Dispensa Italiana, il settore food di Gruppo Eventi, ha firmato tutte le serate con i suoi aftershow, regalando a tutti i presenti, artisti di spessore ma anche addetti ai lavori, non solo attimi di professionalità ed eccellenza gastronomica ma anche momenti leggeri e all’insegna della musica e dell’arte.

Un ringraziamento allo staff,sapientemente direttodallo Chef Iuri Dini, e ai professionisti intervenuti per portare in tavola la filosofia della dispensa, legata ai sapori del territorio ma mai scontata e sempre degna dei palati più raffinati.

Il Tenco 2022 si è chiuso con Gianna Nannini assoluta protagonista con un live magistrale che ha garantito un 2022 da record per larassegna della canzone d’autore. Teatro Ariston pieno per tutte e tre le serate, una parata di artisti da far invidia ai migliori festival e una rassegna che si conferma pietra miliare nel mondo musicale nazionale e non solo. Complice del tutto anche Morgan, in una doppia veste che gli calza a pennello, prima fianco a fianco con Achille Lauro e poi come degna spalla di Antonio Silva alla conduzione. Una coppia nata ad hoc per la scorsa edizione e destinata a durare nel tempo.

Si cala il sipario e si torna a casa con la consapevolezza che il Tenco ogni anno, in mille modi diversi, con le sue molteplici sfaccettature, è garanzia di emozioni e piena soddisfazione per chi vive di passione e buona musica.

a cura di Vincenzo Russolillo