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Magie Cilentane: cosa vedere e mangiare lungo la costa del Cilento

“Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso. Ma vedeva i prismi nell’acqua scura profonda, e la lenza tesa in avanti e la strana ondulazione della bonaccia. Le nuvole ora si stavano formando sotto l’aliseo e guardando davanti a sé vide un branco di anatre selvatiche stagliarsi nel cielo sull’acqua, poi appannarsi, poi stagliarsi di nuovo, e capì che nessuno era mai solo sul mare.”  Ernest Hemingway, “Il vecchio e il mare”

È uno dei miei autori preferiti Hemingway, leggendo i suoi libri mi ritrovo spesso in luoghi a me cari, per averli visitati o forse per averli vissuti in altre vite: una cosa è certa però, le emozioni che provo leggendoli mi restano ben impresse nell’anima e, spesso, le ricerco nelle mie piccole e sporadiche fughe, in eterna ricerca di quell’energia vitale che solo un viaggio mi può dare.

Questa volta la scelta è caduta sul Cilento, terra magica adagiata su un mare cristallino, dove tratti di costa selvaggia si alternano a spiagge dorate e paesini arroccati tra le montagne. Un’immersione nella natura e nella storia, dove le leggende si mescolano alla realtà e incantano con le loro suggestioni.
Ed eccomi ad Acciaroli, sulle tracce di una leggenda, o forse qualcosa di più, che racconta di un ipotetico soggiorno di Hemingway ad Acciaroli, proprio nell’anno precedente la stesura del romanzo “Il Vecchio e il Mare”, lasciando ipotizzare una possibile ambientazione della sua opera proprio in questi luoghi.
È proprio tra le antiche vie del borgo marino di Acciaroli, lungo i pendii rocciosi della sua scogliera, in mezzo alle barche e alle reti dei pescatori, di fronte alla Torre Normanna, che si percepisce la magia e la poesia che trasuda maestosa nelle pagine del famoso romanzo: non Cuba quindi fu musa del Premio Nobel, ma la nostra bella e magica terra, la Campania.

Cilento: cosa vedere in 3 giorni

Il Cilento non finisce ad Acciaroli naturalmente, ma racchiude molti altri borghi adagiati su di un mare incantevole, una natura selvaggia ricca di colori e profumi che difficilmente si ritrovano altrove, proprio come Castellabate, tipico paesello delle fiabe, delizioso borgo medievale arroccato sulla cima di una collina: tra i borghi più belli d’Italia, con panorami a picco sul mare, suggestive scalinate e antichi palazzi di nobili.

Immancabile una visita a Punta Licosa: una delle spiagge più belle d’Italia, con la sua sabbia bianca e l’acqua cristallina, una natura rigogliosa e selvaggia. Si narra che a questo luogo magico il nome fu dato in onore della sirena Leucosia, che morì per amore, lanciandosi da una rupe, trasformandosi in uno scoglio una volta toccata l’acqua del mare.

Proseguiamo alla volta di Palinuro: di cui si racconta fosse il nocchiere di Enea che, caduto in questo mare, lasciò il suo nome a questo antico villaggio di pescatori. La costa rocciosa delle sue sponde è un fiorire di grotte dalle luci ed effetti ottici di mille colori.
Un bagno nelle acque blu della Grotta Azzurra è di dovere ed io subito ne approfitto per 10 minuti di puro relax magico, nuotando in questo mare più blu’ del cielo, la mia fantasia prende il volo ed immagino di incontrare una di quelle sirene di cui tanto si parla da queste parti, persa dalla sua voce e dalle storie fantastiche che mi racconta, mi allontano sempre più dalla realtà.

La fantasia galoppa in questi luoghi, troppe sono le bellezze che attirano i nostri occhi, e tanta è la storia che incontriamo lungo le stradine di questi antichi borghi…

Una delle location più suggestive di questa zona, dove sono concentrati secoli e secoli di storia è sicuramente Paestum: antica città circondata da chilometri di mura, uno dei più importanti siti storici del mondo. Attraverso le sue rovine, resti della dominazione greca e romana, ti senti parte di un qualcosa di veramente unico, per tutti questi motivi, appena posso scappo in questi luoghi, fortunatamente non lontani da dove vivo.

Qui sono sempre sicura di trovare ciò di cui ho bisogno: natura, mare e magia. Ogni volta che ci ritorno scopro sempre cose nuove, storie nuove e luoghi ancora incontaminati, selvaggi proprio come piacciono a me.

Cosa mangiare lungo la costa cilentana

Il Cilento non è solo questo ma molto altro ancora: qui il cibo è succulento, cucinato con passione e tradizione, grazie a ricette create rigorosamente in base alla celebre Dieta Mediterranea, di cui il Cilento è la patria ufficiale, che prevede l’utilizzo esclusivo di prodotti locali DOP, per creare piatti dove i colori dominanti sono quelli della bandiera italiana: il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella di bufala ed il verde del basilico.

Un esempio di succulenza cilentana restano sempre le famose “Melenzane ‘mbuttunate”, di cui vado ghiotta. A voi amici di Dispensa Italiana lascio la ricetta originale della signora Carmela, incontrata proprio durante la mia ultima visita ad Acciaroli. Di fronte a ricette vere come questa non esiste “prova costume” che tenga, qui il fritto non è da condannare ma solo da venerare:

 

Ingredienti

1 kg di melanzane
4 uova
300 g di formaggio pecorino del Cilento grattugiato
200 g di pane raffermo
1 litro di passata di pomodoro
capperi salati
olive nere del Cilento a pezzetti o snocciolate
olio EVO del Cilento
1 spicchio d’aglio
prezzemolo
basilico
sale
pepe

Come preparare ottime melanzane ‘mbuttunate

Preparare le melanzane, tagliandole sottili in lunghezza, cospargendole di sale grosso per evitare che rilascino liquidi durante la cottura. Lasciare riposare per circa un’ora prima di risciacquarle e asciugarle.
In un contenitore versate uova e cacioricotta cilentano grattugiato, mescolare il composto con una forchetta fino a quando non si amalgama.
Mettere il pane raffermo in acqua, strizzarlo e aggiungere al ripieno insieme a capperi, olive, prezzemolo e pepe, mescolando per bene il tutto.
Farcire le melanzane, disponendo l’impasto tra due fette e chiudendole a mo’ di tramezzino.
Calare tutte le melanzane ripiene in una padella e friggere a fiamma bassa in olio EVO abbondante e ben caldo, fino a quando non diventano dorate. Una volta cotte, disporre le melanzane fritte con una schiumarola su carta assorbente, per eliminare l’olio in eccesso.
In una padella, soffriggere nell’olio uno spicchio d’aglio fino a quando non diventa dorato. Togliere l’aglio e versare la salsa di pomodoro, aggiungendo un pizzico di sale e acqua all’occorrenza. Quando la salsa sarà quasi cotta, aggiungere le melanzane e cospargerle interamente di pomodoro per farle insaporire.
Aggiungere qualche foglia di basilico e servire calde. 

Buon appetito e… alla prossima avventura!

a cura di Vincenzo Russolillo




Il caffè con autore: poesie al bar

Giovedì 22 dicembre prossimo alle ore 10.00 presso il Grinder Coffee Lab (Via Roma 178) a Ravenna si terrà un incontro con l’autrice Alessandra Maltoni.

Il caffè con autore fa parte di un programma di comunicazione per i caffè letterari ideato dalla poetessa, dopo le dieci edizioni del concorso nazionale “Poesia al bar”.

La poetessa è stata intervistata poche settimane fa dalla blogger, giornalista, italo-americana Dott.ssa Maria Teresa De Donato, e l’articolo è stato tradotto su diverse riviste internazionali in lingua inglese, tedesca e spagnola.

Una moltitudine di recensioni che descrivono il lavoro di Alessandra Maltoni sono pubblicate su prestigiose riviste culturali, come ad esempio “Il Convivio”, Poeti nella società, il salotto degli autori di Torino. Alessandra  pubblica dal 2000 conquistando le attenzioni e gli inviti di prestigiosi salotti culturali come “Le Sughere” a Pisa diretto dal Prof. Ing  Franco Donatini, il salotto Chez Moi creato dal Prof. Enzo Randazzo, il salotto dei lettori di Torino che anni fa la ospitò grazie all’associazione Carta e Penna diretta da Donatella Garitta.

Chi è Alessandra Maltoni?

Alessandra Maltoni vive a Ravenna, ed è stimata nel mondo intellettuale internazionale. Ha superato la selezione editoriale della Zisa “Poesia è rifare il modo”, richiamando elementi di meccanica quantistica, studia fisica quantistica  da tanti anni. Premiata per il saggio La chiesa della cipolla a due passi da Dante edizioni Inedit dalla Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo presso la facoltà di lettere della Università Sorbona a Parigi. Il testo è stato poi presentato presso il Centro di Cultura italiano a Parigi, nel giugno 2022.

Selezionata dal paroliere internazionale Giulio Mogol per il gran premio di poesia, vince il Gran premio di poesia Mogol, a novembre 2022.

La lirica Papavero Blu è stata trasformata in tessere musive in vetro dentro il progetto Erasmus ATC 4 all, il mosaico è visitabile presso il centro internazionale di mosaico SISAM (Marina Romea) Ravenna. La poetessa è inoltre docente del corso europeo sul vetro proponendo per l’anno internazionale del vetro 2022: la tecnica trasformata in arte.

Il 2023 porterà alla luce il progetto editoriale “Spazi di parole” di Alessandra Maltoni, a cura della casa editrice Altromondo di Vicenza.  Il progetto un caffè con autore parte da Ravenna e promuove la comunicazione poetica regalando versi per Natale.

La poetessa dona ai suoi lettori e al pubblico versi inediti, augurando a tutti un felice periodo natalizio.

Dicembre 2022

Natale

Voglio vederti danzare

come un elettrone

nel suo orbitale

Natale

Gira tutto intorno

alla creanza

come una danza

Natale

Rivela i gesti

delle apparenze

e le movenze

delle persone vere.

Alessandra Maltoni




Insieme per una pizza

“INSIEME PER UNA PIZZA”
Insieme più forti è lo slogan di questa iniziativa. Un progetto a lungo termine la cui mission è un gesto d’amore. La pizza è protagonista ancora una volta in corsia con un messaggio semplice ed universale.

Questo evento porta in luce l’altra modalità della medicina scientifica, ovvero la Medicina dell’anima. Umanizzare l’ospedale con la spensieratezza, completa il progetto terapeutico – afferma il dottore Catello Califano direttore del reparto Oncologia e Ematologia di Pagani.

La consegna delle pizze a portafoglio avverrà Lunedì 19 Dicembre presso il Presidio Ospedaliero Andrea Tortora di Pagani, merito e plauso dell’autorizzazione concessa dal direttore sanitario Maurizio D’Ambrosio, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa di Antonio Sbarra.

Insieme per una pizza è giunta alla sua IV edizione, riconferma la presenza della sua madrina Marika Costabile, volto noto del mondo dello spettacolo, apprezzata ed amata dal pubblico con l’ interpretazione nella fiction “I bastardi di Pizzo Falcone”

L’evento di solidarietà vedrà altri protagonisti del piccolo schermo: Alessia Lamoglia attrice campana e collega di set della madrina. L’attore Elvis Esposito volto della fiction tanto seguita dai ragazzi “L’amica geniale” insieme a Giovanni Amura colleghi di cast. Non mancherà la comicità di Ciro Villano, attore comico.

Laddove c’è amore c’è musica con la voce di Mr Hyde.

Mentre la distribuzione delle pizze è affidata al pizzaiolo tik toker Errico Porzio, in compagnia di Angelo Tramontano il campione umile con” Marco Di Pasquale e Alessandro Di Mauro.

Nell’atrio del reparto ci sarà uno spazio allestito per la performance di pizze freestyle dei campioni del mondo Gianluca e Francesco Rea e Gaetano Tramontano.

L’evento patrocinato dal comune di Pagani vede la partecipazione del primo cittadino Raffaele Maria De Prisco, che quest’anno partecipa in prima persona, non da spettatore. Dato che la pandemia degli anni precedenti ha brutalmente interrotto iniziative e progetti di ogni genere, si ritorna con piacere in presenza donando non più un semplice pensiero a chi più ne ha bisogno, ma supporto concreto e reale. A seguirlo sia in conferenza stampa, (tenutasi il 16 Dicembre presso il Centro Sociale di Pagani ), che in reparto, Pietro Sessa assessore al commercio e alle
attività produttive del comune di Pagani.

L’accoglienza è affidata magistralmente gli alunni delle classi IV e V della scuola alberghiera ” Domenico Rea” di Nocera Inferiore, fiore all’occhiello dell’ Agro nocerino sarnese, guidati dalla professoressa Mena Langella.

Per un Natale speciale non mancherà il panettone gigante offerto da Mezzanino Caffè ( bar storico di Pagani).

Che la pizza sia con voi, con la consapevolezza che acqua e farina inconsapevolmente possano riaccendere la speranza dei sogni ormai persi.




Namasté

Stamattina non mi può certo fermare una manciata di Km per soddisfare una voglia irrefrenabile di mare e sole e allora pronti partenza e via, verso la meta suggeritami dai miei sensi, inseguendo profumi e ricordi indelebili… la nostra meta di oggi è: TORRE CANNE (BR).

La Puglia è da sempre una terra affine alla mia personalità, selvaggia e libera, piena di colori e profumi e soprattutto circondata da sapori, mare, terra, buon cibo innaffiato da ottimi… qui a differenza d’altrove il mio primo pensiero del mattino non è certo il caffè, in luoghi così vicini a Dio Nettuno, tutto sa di mare e allora che mare sia. Sono in auto con la radio a palla mentre canto a squarciagola le note del mio amato Pino Daniele e godo del panorama che mi offre questa terra tanto generosa, i campi in fiore, il cielo blu dipinto di blu, le eliche degli impianti eolici distribuiti un po’ su tutto il territorio e poi finalmente il mare che accarezza le sue sponde antiche, piene di cultura e storia ma allo stesso tempo giovani e vivaci, allegre e spumeggianti.

Ed eccoci arrivati a Bari: Quando si decide di fare un viaggio in Puglia, non si possono perdere le bellezze di Bari, la Basilica di San Nicola, il Teatro Petruzzelli, la Pinacoteca Metropolitana, La Cattedrale di San Sabino, spostandosi poi dalla città verso l’entroterra, in circa 16 km si è a Modugno, altra splendida cittadina che ricordo sempre bene anche per i suoi ottimi cibi e, come in tutta la regione, per il buon vino.

Si riparte, direzione Polignano a Mare per poi proseguire per la bella Monopoli, dove il mio unico pensiero è il mare e i suoi frutti… e allora ci fermiamo presso il LIDO BIANCO per un piccolo spuntino di crudi di Mare, ricordando pero’ momenti passati e pranzi consumati in riva al mare, di sicuro godendo di un buon piatto di linguine con i ricci o un bel piatto di paccheri pistacchi e pescatrice.

Finito lo spuntino veloce non può mancare una manciata di minuti ad ammirare il mare, posizione yoga “SURYA NAMASKARA” di saluto al sole e ricarica in corso… Ora si che si può proseguire per la meta finale.
Il nome della località TORRE CANNE viene dal faro eretto vicino alla baia sabbiosa ove è sorto un borgo di pescatori, d’estate letteralmente preso d’assalto dai vacanzieri e dai villeggianti, provenienti sia da Fasano, sia dalle cittadine del circondario. Inoltre, grazie ai suoi numerosi alberghi e hotel attira turisti da ogni parte d’Italia e non solo.
Arrivati proprio al Faro, sul lungomare di Torre Canne, tra ristoranti e bar alla moda, la cosa più affascinante di questa terra resta sempre il chiosco “La Baia” dove si può godere della succulenza delle succulenze per eccellenza:

“IL PANINO CON IL POLIPO”!!!

E’ strano a dirsi ma a volte basta davvero poco per essere felici, a me capita spesso, godendo l’essenza dei luoghi che visito, vivendo il quotidiano, passeggiando in riva al mare di prima mattina. Quando intorno è ancora tutto deserto, è davvero il momento in assoluto che preferisco forse perché solo il silenzio può accogliere tutto il caos che invece vive in me. Spesso preferisco viaggiare in bassa stagione quando non c’è folla e si può godere in pieno delle bellezze dei luoghi che visito, tutto sembra essere migliore, anche il colore del cielo e del mare, ma anche i sapori sono enfatizzati proprio dalla pace e la calma che rende tutto più divino. La mia bella giornata pugliese tende al termine, ma prima di ritornare a casa non può certo mancare una piccola sosta ad Alberobello per ammirare i suoi Trulli.
Una passeggiata tra i vicoli colorati mi riporta alla mia dimensione d’esistenza preferita, in ambienti fiabeschi fatti di folletti e fatine dei boschi; casine piccine con finestre colorate, colori pastello che con la loro semplicità illuminano tutto l’insieme rendendo il tutto davvero magico ed indimenticabile. L’ora del tramonto però si avvicina e come il sole che si ritira tra le onde del mare, anche io ritorno alla mia realtà quotidiana… anche per oggi ho avuto la mia bella dose di poesia.

a cura di Vincenzo Russolillo




Golocious, prima catena di ristorazione italiana con app innovativa

Golocious, prima catena di ristorazione italiana con app innovativa
tra fidelity program, gamification e social network integrato
La catena di food porn italiano di qualità con 15 punti vendita in Italia
presenta in anteprima un progetto per coinvolgere gli utenti attivamente
nella community di Golo-Heroes con missioni speciali e una moneta digitale.
Tra i partner UberEats con cui Golocious ha una storica esclusiva.

Un social network e una coinvolgente gamification per offrire ai clienti un’esperienza nuova
e originale. La catena di food porn italiano di qualità, Golocious, presenta la sua app
innovativa, la più completa tra le realtà italiane di ristorazione.
Una volta scaricata l’app i Golo-Heroes, saranno coinvolti in missioni speciali da compiere
per ottenere una moneta digitale, il Gettone G, che dà accesso a buoni sconto e ad una serie
di opportunità. Sfide dal sapore “porn” come ad esempio quella di mangiare il limited
edition del mese per guadagnare ulteriori punti, oltre ai giochi a tema come “Burger
Samurai” e “Diabolicious – il caveau inespugnabile”.
E per rafforzare sempre di più la community hanno inserito anche Gologram, il social
network che consente di condividere le proprie esperienze di gusto scattando foto da
postare. “La nostra app rappresenta l’inizio di un processo di digitalizzazione e di un
approccio di tipo phygital, una fusione tra online e offline per offrire un’esperienza
omnicanale ai nostri clienti”, così Alessio Cutino, CEO di Golocious.
L’app Golocious, realizzata in collaborazione con Studio Vatore, contiene anche un
catalogo di giochi in continuo aggiornamento con la possibilità data agli utenti di
competere tra loro in una classifica settimanale, lo store locator e il qr code personale così
da farsi riconoscere alla cassa ottenendo ulteriori gettoni G e sarà presto online per iOS e
Android scaricabile all’indirizzo golocious.com/download-app.
“Ludicizzare la comunicazione è il modo più efficace per creare una relazione emotiva con i
propri clienti, sostenitori e fan. La ‘Gamification’ è un approccio che rende particolarmente attraente ciò che si comunica, e noi di Studio Vatore di questo ‘approccio’ ne abbiamo fatto
la nostra missione. Il progetto Golocious sarà unico nel suo genere. Un laboratorio digitale,
creativo e sperimentale che vedrà coinvolti attivamente anche e soprattutto i clienti. Un
modo per andare oltre l’ambito della ristorazione e diventare un valore distintivo del brand
Golocious” così Gianluca Vatore.
Il format, ideato dai food influencer Vincenzo Falcone e Gian Andrea Squadrilli, è nato a
maggio del 2020, e oggi può contare su 113mila fan sui social, 15 aperture in tra Milano,
Roma, Napoli, Firenze, Caserta e Verona, sia dirette che in franchising, con oltre 150
dipendenti. In programma nei prossimi mesi tante altre aperture.
“Con questa app metteremo al centro i nostri consumatori, i Golo-Heroes, che possono
entrarci tutti i giorni, anche quando non sono nel locale. Nessuno dispone di un sistema così
interattivo, una community totale che consente agli utenti di pubblicare contenuti nella
nostra bacheca Gologram, poter commentarsi a vicenda e, soprattutto, fare amicizia. Questo
sarà un punto di partenza, presto arriveranno nuove funzionalità. È una coccola per i tanti
che ci hanno seguiti nei primi anni, con tante aperture in pandemia, un sistema per premiarli
con sconti e cene gratuite” raccontano Falcone e Squadrilli.
Per l’espansione, avvenuta in parte durante la pandemia in dark kitchen, è stata
fondamentale la partnership con FedeGroup. “Insieme a Golocious abbiamo aperto una
nuova prospettiva per la ristorazione in hotel, portando un’offerta giovane e
all’avanguardia, basata sul food porn e sullo street food e che rappresenta un’eccellenza
italiana, nelle nostre strutture. Siamo molto felici della sinergia in atto, basata
sull’innovazione, uno dei più importanti valori che Fedegroup e Golocious condividono” ha
dichiarato Roberto Imperatrice, CEO di Nabucco Holding, società proprietaria di FedeGroup,
partner di Golocious al Leonardo Milan City Center.
E per raggiungere le case dei tanti appassionati di food porn si sono affidati in esclusiva su
tutto il territorio nazionale al delivery di UberEats. “Siamo felici di essere partner esclusivo di
una realtà che è diventata un vero e proprio punto di riferimento nel mondo del food
italiano. La nostra partnership è iniziata nel 2020, in piena pandemia, e rappresenta un
esempio di collaborazione tra due realtà che hanno espanso in questi due anni le loro
operazioni sul territorio nazionale. Oltre alle potenzialità della piattaforma Uber Eats,
abbiamo offerto la nostra consulenza sia nella scelta delle città dove andare ad aprire nuovi
store Golocious sia nel declinare la loro offerta culinaria in modo da incontrare, grazie al
feedback costante dei nostri utenti, i gusti dei consumatori a livello locale” spiega Giovanni
D’Amato, head of operations di Uber Eats Italia.

Il format, che punta a far godere occhi, palato e stomaco, ha varie declinazioni, studiate a
seconda della richiesta di mercato che c’è nel luogo dove viene aperto il locale e si rivolgono
a diversi target: Burger&Wine, Pizza e Cucina, Pizza in teglia e Sbamburger.
La prima si rifà a un concetto di burger americano ma che strizza fortemente l’occhio alle
eccellenze campane e italiane, accompagnati da una selezione di vini al calice con enomatic
e in bottiglie da tutto il mondo. Pizza in teglia rilancia il trancio crunch in versione foodporn
e tradizionale. Pizza & Cucina propone un menù a base di pizza contemporanea e in cucina
una rivisitazione in chiave food porn della trattoria tradizionale italiana. L’ultimo nato è
Sbamburger, con caratteristiche “fast” dedicato alla Generazione Z, con un forte
orientamento verso l’ominicanalità.
Tutti con un’unica mission: diventare il punto di riferimento del foodporn italiano di qualità
sia in Italia che all’estero.




Prima annata di Quintessenza

Veronica Iannone Presidente della Fondazione Italiana Sommelier in Campania, l’Enologo Nicola Biasi e il Wine Critic Raffaele Vecchione hanno presentato, mercoledì 5 ottobre, presso il Dolce Gola di Poggiomarino, la 1^ annata di Quintessenza , un Vino da uve di Aglianico in purezza dell’azienda di Raffaele Napolitano..
Il giovane imprenditore Napolitano, già abile e dedito all’agricoltura, ha incrementato sempre di più le sue passioni, grazie soprattutto alla Grande Esperienza portata avanti da oltre mezzo secolo, dalla sua Famiglia e dai Fratelli Napolitano in Poggiomarino .
La Famiglia Napolitano ha saputo da sempre conciliare vari aspetti, per poter condurre appieno l’attività, in primis Rispetto e Resilienza, salvaguardando sempre la qualità e la quantità in un’ottica integrativa del Territorio.
La decisione di intraprendere questa attività é frutto della caparbietà e del coraggio del giovane Raffaele, che volgendo lo sguardo all’attività vitivinicola ha puntato sull’eccellenza dell’aglianico.
Per tutta la serata i Sommelier della Fondazione Italiana Sommelier hanno curato, più in generale, con un master class a banchi di scuola, un banco d’assaggio del vino, rappresentativo di 6 aziende seguite dall’enologo Nicola Biasi.
Un viaggio alla scoperta dei Grandi Territori che accompagnano da sempre il patrimonio ampelografico italiano, leggendo attraverso la degustazione lo stile e le caratteristiche delle sei differenti aziende, in una sola serata.
Sei etichette che hanno un denominatore comune e che si fanno apprezzare per eleganza, raffinatezza ed elevata qualità:
Col Par Sor Extra Brut – Prosecco Superiore DOCG – Colle Regina
Preludio 2020 – Doc Collio Bianco – Della Casa
Vin de la Neu 2019 – IGT Bianco Vigneti delle Dolomiti – Biasi Nicola
Rosso di Montalcino 2020 – Doc Rosso di Montalcino – Podere La Vigna
Baccalera 2021 – Barbera d’Asti Docg – Oddone Prati
Quintaessenza 2021 – IGT Aglianico – Raffaele Napolitano

a cura di Vincenzo Russolillo




Emozioni di pasticceria professionale

Originaria di Palermo e laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche nell’università della sua città. La sua avventura professionale incomincia nel 2011 con Luca Montersino, trovando il perfetto connubio tra le sue grandi passioni: la chimica, appunto, e la pasticceria.

L’anno successivo aiuta lo stesso Montersino nella stesura di alcune ricette per il libro di quest’ultimo. Quattro anni più tardi, nella città di Milano, riceve il premio Top italian Chef del 2016.

Tre anni più tardi riesce nel suo intento di pubblicare il suo primo libro di dolci. Semplicemente intitolato: Emozioni di pasticceria professionale. E l’emozione che prova è davvero: “Tantissima. Molto molto emozionata, anche perché è la prima volta che c’è un libro con il mio nome. In mezzo a tanti maestri ci sarà anche il mio. Quindi sono molto emozionata, molto”, affermando anche che in lei c’è ancora “Incredulità. Questa notte non ho dormito, sono ancora incredula e penso che ci metterò un po’ prima di capire cosa realmente provo”.

L’abbiamo incontrata qualche minuto prima che iniziasse la presentazione della sua prima opera letteraria, dedicandoci un po’ di tempo per una intervista. Ci ha risposto visibilmente emozionata non solo alla prima domanda che gli abbiamo rivolto ma anche a tutte le altre; rivelando che in un primo momento non aveva il coraggio di buttarsi a capofitto in questa straordinaria avventura.

L’idea in realtà è partita da un’altra persona che mi ha spronato a fare questo libro che è lo chef Franco Marino. Io non avrei avuto mai il coraggio. L’idea è partita anche da diversi corsisti, ma non avrei mai avuto il coraggio di farlo. Alle volte quando hai tante persone che ti vogliono bene e ti spronano ti portano ha raggiungere un risultato importante della tua vita. Quindi è nato così”.

Se comunque sono state molte le persone che l’hanno invogliata, spinta a prendere carta e penna e decidere cosa inserire in questo libro, appare ancor più chiaro a chi in realtà è dedicato: “E’ dedicato a mio padre e mia madre, che sono le persone che mi hanno permesso di seguire questo sogno e di cambiare la mia vita. Ed è dedicato assolutamente a loro”.

Come è stato detto in precedenza, Rita Busalacchi, non aveva inizialmente il coraggio di cimentarsi nella realizzazione di un libro. Ma nel conversare con lei ci ha confidato il periodo in cui ha deciso di tentare: “L’ho fatto l’anno scorso. E’ stato un giorno in cui ero in macchina, stavo tornando dal lavoro e ho detto ‘forse è il momento di fare un libro e se lo devo fare, lo devo iniziare a farlo subito e così è stato” e la prima torta con la quale ha deciso di aprirlo è: “la dolce – pistacchio che è la prima ricetta del libro e che è quella che mi rappresenta di più e quindi doveva essere la prima del libro”.

Nel chiedergli cosa gli piace di più del suo lavoro scopriamo il vero motivo per cui il suo primo libro è intitolato ‘Emozioni’: “La cosa che mi piace di più nel mio lavoro è quella di emozionare, vedere le persone che si emozionano quando mangiano un mio dolce; ecco perché ho chiamato così il libro. La cosa che mi piace meno del lavoro in realtà non c’è. Anche le cose più brutte di questo lavoro mi piacciono”.

Alla fine dell’intervista la pastrychef afferma che oltre a queste venti ricette ce n’erano altre ancora che poteva inserire, non chiudendo la possibilità per una seconda pubblicazione: “Ce ne sono tante di ricette che vorrei mettere. Il prossimo libro”.

‘Emozioni di pasticceria professionale’ è stato presentato presso il Cis di Nola e precisamente al ‘Casolaro Hotellerie’. La casa editrice è la ‘Print Art Edizioni’ di Nocera Superiore di Massimo Boccia, che oltre all’editoria si occupa anche di grafica. Proprio su questo aspetto bisogna fare un plauso alle pagine colorate in base al tema, in base ai dolci introdotti e descritti con le ricette ben dettagliate. Il carattere scelto è quello corsivo, un richiamo ai quaderni di cucina che si conservano sempre con parsimonia in cui ci sono ricette sia di pasticceria che di cucina tradizionale. Anche la copertina non è da meno: bianca con il titolo colorato di verde e il retro tutto di verde. Già nel vederlo incuriosisce e le richieste, già prima che uscisse, sono già state oltre un centinaio. Un inizio davvero ‘emozionante’

a cura di Vincenzo Russolillo




L’oro verde | IL PISTACCHIO

Io non sono nutrizionista, non sono chef e nemmeno food blogger. Però, quando sento pronunciare la parola pistacchio, davanti agli occhi, mi appaiono quelle distese di sole della Sicilia e della Calabria. L’odore del mare che si fonde con il tatto vellutato dei granelli di sabbia. Paesaggi di rara bellezza e di incontaminata ospitalità. Ed in bocca, lo sgranocchiare lento e gustoso di chi non riesce a smettere di assaporare bontà. Quei sapori e quei posti dell’Italia che il mondo ci invidia e che ci vorrebbe copiare.

Non sono solita raccontare dove vado a mangiare o i posti che amo visitare. Eppure, c’è un luogo che è un luogo dell’anima. Un borgo meraviglioso, affacciato sul mare. Un piccolo presepe incastonato nelle rocce, sopra ad una grotta un tempo lambita dall’acqua e ai piedi di un castello che racconta storie di amori lontani. Amantea, così si chiama la città in Calabria, in provincia di Cosenza. Il suono del nome è dolce, ma deciso. Come quasi tutte le cittadine calabresi, c’è un centro sviluppato attorno al lungomare e c’è il centro storico. Noi oggi saliamo al centro storico. Già lungo le strade che costeggiano il mare si vedono dei cartelloni pubblicitari grandi che catalizzano la nostra attenzione. Il cuore della via principale della parte antica del paese ci porta inevitabilmente lì. Da SICOLI.

Sicoli dal 1937. È una gelateria, è una pasticceria, è un bar. Ma è molto di più. È un mondo di prelibatezze che ci abbraccia e ci coccola. Appena entri, i colori dei prodotti al banco ci ipnotizzano, non riusciamo a staccare lo sguardo e, intanto, sale il desiderio di provarli tutti. Ad accoglierci l’intera Famiglia che gestisce l’attività commerciale. Gli “adulti” e i giovani. Insieme. Sorrisi e battute, si ricordano quello che preferiamo e lo ricordano quando torniamo. È tutto buono. Il bucconotto, tipico dolce calabrese; la spremuta di melegrana; la brioche siciliana e il cioccolato fondente. Perfino il panettone a Natale e la colomba a Pasqua. C’è l’imbarazzo della scelta.

a cura di Vincenzo Russolillo




Il Progetto del Vesuviolo e lo Chef Antonio Paolino

Antonio Paolino è uno chef angrese.
È il volto noto di diversi programmi televisivi, quali Casa Alice, Attenti al cuoco, Sereno Variabile, I piatti vostri e Detto Fatto. Ospite di Edijay, il canale tv di Magazine Pragma.
Dopo gli studi all’istituto alberghiero, Paolino si è laureato in tecnologie alimentari e successivamente è diventato docente presso il Campus Etoile Academy di Tuscania. Nonostante la notorietà, ha conservato una grandissima umiltà.

Il progetto del vesuviolo è stato condiviso dall’ISIS “G. Fortunato” per potenziare ancor di più i livelli di eccellenza didattica offerti ordinariamente agli studenti, per provocare un incontro tra Scuola e mondo delle professioni della ristorazione. Un impegno per cercare di capire ancor meglio e conseguentemente far capire agli allievi cosa possono attendersi da un mercato del lavoro che, ai livelli alti cui aspirano, è fortemente competitivo.
Una valida opportunità per ampliare il patrimonio di conoscenze e competenze di giovani generazioni in un settore disciplinare tra i più ricchi, creativi, motivanti.
Una risposta alla domanda di professionalità qualificate e altissima.

a cura di Vincenzo Russolillo




“5 Gocce” di Bibenda

L’olio  extravergine di olive ha origini antichissime.  
Considerato da sempre un alimento di pregio, nonché il simbolo della nostra Dieta Mediterranea.  
Molto salutare per il nostro organismo.  
Per la valorizzazione dell’olio d’oliva la presidente della Fondazione Italiana Sommelier della Campania Veronica Iannone ha organizzato , anche quest’anno, Venerdì 24 Marzo, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Doria di Angri, la nuova edizione di “5 Gocce”, la premiazione dei produttori di olio della Campania che si sono contraddistinti per la qualità del raccolto nel 2022.
A moderare la manifestazione la giornalista Stefania Cavaliere.
In sala esposte le opere del progetto “Orto dei Bambini” , realizzato dal Primo Circolo Didattico Sant’Alfonso Maria Fusco di Angri, con l’intervento della Dirigente Scolastica  Maria Concetta Buongiovanni.
L’olio è stato , dunque, protagonista della serata. E così la sua geografia, la produzione, le tecniche estrattive, i consigli per acquistarlo e degustarlo, oltre alle accortezze per conservarlo bene e impiegarlo al meglio in cucina.
Un viaggio alla scoperta di uno dei simboli della dieta mediterranea e dell’Italia nel mondo: prodotto principe – con il grano e il vino – di un regione, la Campania, ricchissima di biodiversità, anche nel settore olivicolo.  

a cura di Vincenzo Russolillo