Trentotto anni, un passato da agente di commercio anche al servizio di grandi aziende, Carmine D’Elia, da circa due anni e mezzo porta avanti il progetto Lucania 131. Nato da una sua idea, quest’ultimo si propone come un importante strumento di promozione territoriale, volto a far conoscere quanto più possibile una terra e un popolo che ha ancora tanto da raccontare.
Quest’anno, durante il Festival, inoltre, Carmine D’Elia curerà in prima persona un importante novità, il primo Bistrot nella storia di Casa Sanremo. In quest’intervista ci racconta nei dettagli cosa e come si sta preparando per questo grande appuntamento:
L’intervista a Carmine D’Elia
– Parlaci meglio del tuo progetto: perché l’hai intitolato Lucania 131?
Perché questo è il numero delle meraviglie di questa incontaminata, per molti ancora sconosciuta, regione del Sud Italia. La Lucania, il secondo nome della Basilicata, il nome che esprime meglio la forza identitaria del suo popolo e che è pronunciata da chi, la Lucania, se la sente scorrere nelle vene.
Non dimentichiamo che stiamo parlando della terra madre della Capitale Europea della Cultura 2019,luogo di grandi personaggi storici, nazionali e internazionali che vi hanno vissuto, come Pitagora per citarne uno, o che qui hanno le loro radici più profonde come Francis Ford Coppola,sicuramente il più celebre esempio tra tutto. La Basilicata, a tutt’oggi, è teatro del grande Cinema che, con la sua costa, ricorda che un tempo qui imperava la Magna Grecia.
Centrotrentuno sono i comuni della Basilicata, ognuno con una storia importante, ognuno con un’identità unica e orgogliosa. Ogni comune è un gioiello che racchiude cultura, bellezza e storia.Lucania 131 è un viaggio condotto alla scoperta di questo meraviglioso territorio. Il viaggio è un percorso di conoscenza e amore, un itinerario intrapreso con gli occhi di un comune cittadino di questa terra che è animato da una spiccata curiosità e da una forte passione per le proprie radici.Con gli occhi di chi ama questa terra, ma che ancora è ignaro di tutti i suoi scorci, della sua storia e di tutte le sue sfumature, anche chi non ha mai avuto la fortuna di aver visitato la Basilicata sarà coinvolto in un magico viaggio, un excursus antropologico, culturale e di incanto.
– E questo progetto porta la tua firma…
Sì, posso dire con orgoglio di essere stato l’unica persona che è riuscita, spinta dalla sua vocazione per la Lucania, a cominciare questo viaggio. Un’idea semplice ma ambiziosa. Girovagare da costa a costa, tra le colline, sulle dolomiti lucane e tra le strade fitte dei paesi lucani, significa avere l’ambizione cieca di voler conoscere a tutti i costi la bellezza e di regalarla al mondo intero.
Depurandolo dal determinismo tecnologico, da ogni expertise, da ogni ricerca spasmodica della perfezione tecnica e metodologia, ho deciso di svestirmi da documentarista e ho portato all’essenza del viaggio e della scoperta il mio modo di raccontare.
A chi mi chiede come mai non ho deciso di scrivere un copione, una sceneggiatura o usare tecniche standard di ripresa e racconto, rispondo che solo con la curiosità, con l’ingenuità e con gli occhi di un bambino si possono apprezzare e comprendere veramente le meraviglie che ci circondano, perché i loro occhi e la loro curiosità sono senza scopo, amano e basta.
In questo viaggio condotto alla scoperta di questo meraviglioso territorio, vogliamo raccontare la Basilicata, regione inedita e spesso sincerata nel perimetro delle facilonerie e luoghi comuni,attraverso un percorso esperienziale ed immersivo, coinvolgendo i cinque sensi.
– Abbiamo avuto modo di conoscervi già l’anno scorso a Casa Sanremo, cos’è cambiato in questi 12 mesi? In che modo vi state organizzando per la prossima edizione?
Grazie al Team di cuochi che hanno sposato Lucania 131, siamo riusciti ad avere una squadra di altissimo livello, infatti all’interno del team abbiamo Campioni Italiani da Giovanni Battista Guastamacchia, Emanuele Mele, Emanuele Ricchiuti, Giovanni Blancagemma, il Jolly della cucina Salvatore Sposito e tanti altri collaboratori che ad ogni evento si sfidano dando il massimo per portare a casa il risultato.
Durante quest’anno, poi, anche oltre Casa Sanremo,con Dispensa Italiana di Gruppo Eventi e il Patron Vincenzo Russolillo, abbiamo raggiunto la giusta sintonia entrando a far parte di qualcosa di grande, di immenso, di unico, perché il comparto food dei grandi eventi raggiunga sempre i massimi livelli.
– Nel concreto, cosa state preparando per Casa Sanremo 2019?
La novità più grande è sicuramente il Bistrot di Lucania131, dove gli oltre 75 mila ospiti che ogni anno transitano nello spettacolare scenario del Palafiori, saranno trasportati in un viaggio multi-sensoriale dove poter toccare con mano gli elementi materici che caratterizzano la natura della Basilicata: assaporeranno i sapori mozzafiato che dallo Ionio, della Magna Grecia e dell’Enotria, portano al Tirreno passando per le “Dolomiti Lucane” sino al Parco Nazionale del Pollino; ascolteranno i suoni del cibo. E poi, ancora, a stimolare l’olfatto ci saranno i profumi delle spezie e delle piante uniche nel loro genere, che inebrieranno i nostri ospiti e, dulcis in fundo, verrà esaltato il gusto attraverso il meglio della produzione enogastronomica della regione, grazie alla possente cultura culinaria, che gli chef rubano alla tradizione guardando sempre al futuro, naturalmente.
– Un meraviglioso ed interessante viaggio sensoriale, e poi?
Quest’anno avremo un ruolo di spicco nel comparto food dell’evento: quando il Patron Vincenzo Russolillo mi ha incaricato con questo ruolo di responsabilità, da gestire sempre sotto l’egida del grande e inimitabile Fofò Ferriere,colonna portante di Dispensa Italiana, che naturalmente sarà il supervisore di tutto, non potevo che esserne orgoglioso… Confesso che ho avuto la pelle d’oca, accompagnata anche da una piccola lacrimuccia.
Per ora posso dire che Lucania 131 e gli chef lucani hanno una sola missione: rappresentare la Basilicata a Sanremo con devozione, passione e vero amore!
a cura di Vincenzo Russolillo